La connessione tra ormoni tiroidei cambiamenti di peso è comprovata ma, nello stesso tempo, complessa e spesso fonte di equivoci e fraintendimenti. Alla base di questa relazione c’è il metabolismo basale – determinato dalla quantità di energia consumata per soddisfare le sole funzioni vitali – che è influenzato dalla quantità di ormoni tiroidei in circolazione, al punto che la misurazione del metabolismo basale costituiva in passato un parametro utilizzato per valutare la funzionalità della tiroide. La complessità della relazione tra tiroide e metabolismo, elemento evidentemente importante nel determinare il peso corporeo, è dovuta al fatto che, oltre agli ormoni tiroidei, molti altri fattori – cortisolo e adrenalina in primis, ma anche proteine e altre sostanze – giocano un ruolo rilevante nel rapporto tra metabolismo, dispendio energetico e peso corporeo. Per queste ragioni, è molto difficile prevedere o identificare con previsione gli effetti di disfunzioni tiroidee sul peso di una persona. Condizioni di ipertiroidismo o ipotiroidismo metabolismo basale. Chi ha una superiore alla norma, è soggetto a più elevato per non perdere peso; ipertiroidismo aumenta l’appetito effettivamente peso. L’eventuale dimagrimento recuperato quando si procede al trattamento. Allo stesso modo, la condizione di ipotiroidismo provoca un rallentamento del consumo di ossigeno, che scende generalmente al di sotto del livello di normalità anche se in modo meno evidente rispetto all’ipertiroidismo. L’aumento di peso che può essere attribuito all’ipotiroidismo è quindi poco rilevante e prevalentemente legato a questa ragione, la perdita di peso conseguente al trattamento con terapia sostitutiva è generalmente ridotta: l’unica strada da seguire per mantenere il peso corporeo e scongiurare un aumento ponderale è quella che prevede un’alimentazione regolare e varia. (Le informazioni qui fornite hanno lo scopo di informare...
La disfunzione erettile può essere un segno d’allarme per la presenza di alcune malattie e tra le varie bisogna sottolineare – secondo una ricerca recentemente pubblicata – che ci potrebbe essere una manifestazione clinica precoce del diabete. Infatti ricerche scientifiche di recente uscita hanno suggerito come la disfunzione erettile sia un indicatore precoce di malattie di cuore e vasi (cardiovascolari). La disfunzione erettile consiste nell’incapacità di raggiungere e mantenere un’erezione sufficientemente valida da consentire un rapporto sessuale soddisfacente e l’eiaculazione nella vagina. Il meccanismo dell’erezione può essere alterato da molteplici fattori, alcuni dei quali sono di tipo psicologico, mentre altri possono essere legati a malattie croniche come il diabete o ad alterazioni dei vasi che ostacolano il passaggio del sangue. Le malattie cardiovascolari sono una delle principali cause di morte nei paesi occidentali. Nonostante l’alto rischio associato a queste malattie, in molti soggetti esse non vengono diagnosticate, se non quando creano problemi gravi. Il riconoscimento tempestivo delle persone a rischio sarebbe invece di grande utilità per poter attuare un’adeguata prevenzione, soprattutto negli uomini che, oltre ad essere a rischio più elevato rispetto alle donne, sono spesso più contrari a modificare abitudini di vita a rischio e a curarsi. Skeldon e collaboratori hanno condotto uno studio mirato a valutare se la disfunzione erettile fosse associata a fattori indicativi di rischio di malattie del metabolismo o di cuore e vasi sanguigni non ancora individuate. Sono stati esaminati i dati di soggetti di età superiore ai 20 anni; la presenza di disfunzione erettile è stata verificata tramite un apposito questionario. Si è poi valutata la presenza di malattie non diagnosticate, come ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e diabete. I risultati hanno...
Gli adolescenti che consumano bevande energetiche contenenti caffeina possono manifestare un aumento dei livelli di insulina e problemi nel controllo dello zucchero nel sangue. Questo è quanto suggerito in una ricerca della International Federation a Vancouver presentata al “World Diabetes Congress” . Difatti questi tipi di bevande potrebbero contribuire a un accresciuto rischio metabolico. I ricercatori dell’Università di Calgary hanno incluso 20 adolescenti (dai 13 ai 19 anni, e un numero equivalente di maschi e femmine) nel loro esperimento. È stato chiesto loro di bere una bevanda energetica contenente caffeina e una decaffeinata (entrambe senza zucchero) a digiuno. Quaranta minuti più tardi, sono stati sottoposti al test del glucosio orale standard di due ore. Sono stati raccolti campioni ematici prima di consumare la bevanda, all’inizio del test e, di nuovo, dopo 30, 45, 60, 90 e 120 minuti. I risultati hanno dimostrato che i livelli di glicemia aumentavano del 25 per cento durante il periodo di misurazione di due ore dopo l’ingestione della bevanda energetica contenente caffeina rispetto al gruppo di controllo. L’aumento era accompagnato da un incremento del 26 per cento nei livelli di insulina. Dal momento che l’emivita della caffeina va da quattro a sei ore, i ricercatori presumono che il consumo di caffeina possa incidere sulla regolazione del glucosio per diverse ore dopo l’ingestione. L’autrice dello studio Jane Shearer ha espresso i suoi timori affermando che “l’innalzamento di glucosio e insulina potrebbero contribuire a un accresciuto rischio metabolico nel corso della vita in soggetti suscettibili, tra cui diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari”. Per maggiori informazioni o per prenotare una visita endocrinologica clicca sull’immagine sottostante...
In molti si chiedono in che cosa consiste nello specifico una visita endocrinologica, tranquilli 🙂 è un esame non invasivo e assolutamente indolore, attraverso il quale si individuano e analizzano le problematiche legate a eventuali disturbi ormonali. Il medico che esegue questo tipo di visita è l’endocrinologo. La visita endocrinologica ci permette di verificare la presenza o meno di malattie provocate da disfunzioni e patologie legate al cattivo funzionamento delle ghiandole endocrine, quelle che producono gli ormoni e li riversano direttamente nel sangue. Infatti gli ormoni sono quelle sostanze che regolano il metabolismo e l’attività di organi e tessuti del nostro organismo. La loro imperfetta produzione è provocata da patologie come quelle che riguardano la tiroide, l’ipofisi, le gonadi (testicolo nell’uomo e ovaio nella donna), i surreni, il pancreas. Può inoltre contribuire a generare malattie come l’osteoporosi, la disfunzione erettile, l’infertilità maschile e femminile, le complicanze della menopausa e il diabete mellito. Nel corso della visita endocrinologica il medico endocrinologo si informa sulle disfunzioni cui è soggetto il paziente, procede alle misurazioni di peso e di statura, della pressione sanguigna e dei battiti del cuore. Più nello specifico ìesegue la palpazione manuale della tiroide – unica ghiandola “raggiungibile” dall’esterno – quando si presume che il problema registrato dal paziente riguardi questo organo endocrino. Al termine della visita lo specialista endocrinologo può disporre l’esecuzione di esami di laboratorio per verificare l’eventuale presenza di valori abnormi ed esami strumentali (ecografia, tomografia computerizzata, risonanza nucleare magnetica, ecc.). La visita endocrinologica dura mediamente 20-40 minuti e non prevede specifiche preparazioni, non ha controindicazioni....
Chi è il medico endocrinologo? Di cosa si occupa? Cosa fa? In altre parole cosa cura: l’endocrinologo? L’endocrinologo è ilmedico specialista in endocrinologia e l’endocrinologia è quella parte della medicina interna che studia le patologie delle ghiandole a secrezione interna, ossia quelle il cui prodotto viene direttamente immesso nel sangue, i quali prendono il nome di ormoni. L’endocrinologo diagnostica e cura i disturbi della tiroide e in generale quelli che colpiscono le ghiandole a secrezione interna presenti nell’organismo umano e le patologie che da questi possono derivare. L’endocrinologo è il medico che si interessa a una granda moltitudine di disturbi e malattie, come per esempio alcune delle più comuni patologie delle ghiandole endocrine, il diabete mellito, l’ipotiroidismo, la sindrome metabolica o anche quelle patologie croniche che hanno bisogno di cure per tutta la vita. L’endocrinologo si interessa, in particolare, della diagnosi e cura delle seguenti patologie: patologie della ghiandola ipofisaria e dell’ipotalamo: panipopituitarismo, ipogonadotropo, insufficienza surrenalica secondaria, diabete insipido centrale, iperprolattinemie, adenomi ipofisari secernenti e non, acromegalia egigantismo, malattia di Cushing; patologie della tiroide: ad esempio noduli tiroidei, tumori tiroidei, ipertiroidismo da Morbo di Basedow o da altre cause, ipotiroidismo, tiroiditi acute, subacute o croniche, eccetera; patologie delle paratiroidi e del metabolismo del calcio: iperparatiroidismo primario, secondario e terziario; ipoparatiroidismo congenito o acquisito; tumori paratiroidei; osteoporosi, osteomalacia ed altre malattie metaboliche dell’osso; patologie delle ghiandole surrenali: insufficienza corticosurrenalica primitiva (Morbo di Addison), incidentalomi surrenalici, iperaldosteronismi; adenomi surrenalici secernenti, malattia di Cushing; feocromocitoma; patologie del pancreas: diabete mellito di tipo I e II, glucagonoma, gastrinoma, eccetera; andrologia (patologie dell’apparato riproduttivo maschile): impotenza, meglio detta disfunzione erettile, ipogonadismo maschile; infertilità maschile; disturbi dell’eiaculazione quali eiaculazione precoce o tardiva, oppure eiaculazione retrograda; patologie dell’apparato riproduttivo femminile: amenorree, sindrome dell’ovaio policistico, irregolarità mestruali, galattorrea, mastopatia fibrocistica, irsutismo, infertilità femminile o di coppia; ipogonadismo femminile, ivi compresa la menopausa e le sue complicazioni; patologie della differenziazione sessuale, della crescita (auxologia), e della pubertà: intersessi ed ermafroditismo, deficit enzimatici surrenalici congeniti o a insorgenza tardiva, telarca precoce, adrenarca precoce, pubertà precoce, ritardo puberale, ritardo costizionale di crescita e sviluppo, difetti di crescita; malattie poliendocrine o multisistemiche: ipertensione arteriosa secondaria; sindromi poliendocrine autoimmuni, neoplasie endocrine multiple o MEN; tumori neuroendocrini dell’intestino (tumori GEP) e di altri organi....
Vi propongo di seguito una bellissima infografica che spiega in maniera chiara e leggera le possibili anomali del ciclo mestruale, dicendoci quando è normale ed invece cosa accade quando il ciclo è irregolare. Aggiunge poi una breve analisi su cosa succede alle giovani donne e poi come si evolve la situazione in età adulta fino ad arrivare alla menopausa. Facendo poi una veloce carrellata dei diversi disturbi del ciclo. Tuttavia questa bellissima infografica di Alice Borghi per Esseredonnaonline va studiata e apprezzata solo come conoscenza superficiale, mai al posto di un vero medico 🙂 Perciò rivolgetevi sempre al vostro endocrinologo di...