TSH alto: del tsh ne abbiamo già parlato in un precedente post in cui abbiamo approfondito la tireotropina, l’ormone tireotropo o ormone tireostimolante, una sostanza prodotta da cellule dell’ipofisi anteriore, che agisce su vari aspetti funzionali della tiroide.
TSH alto: che cos’è?
Quando il livello di TSH è alto è indice di uno scarso funzionamento della tiroide. Spesso, questo fenomeno è accompagnato dalla comparsa del gozzo, malattia che colpisce in Italia quasi 6 milioni di persone: la ghiandola tiroidea aumenta di dimensione ed è visibile sotto forma di rigonfiamento a livello del collo.
TSH alto: come leggere i livelli?
Se il medico endocrinologo pensa che ci sia una patologia alla tiroide prescriverà al paziente degli accertamenti: si tratta di semplici esami di laboratorio e precisamente analisi del sangue per valutare i valori degli ormoni tiroidei. Per prima cosa si effettua il dosaggio del TSH, ovvero un test per valutare i livelli di TSH in circolo. In presenza di anomalie nei valori normali di questa sostanza, il medico prescriverà ulteriori esami per capire quali sono le cause di queste alterazioni, come per esempio:
- livelli di T3 e T4
- presenza di anticorpi anti-tiroidei, che attaccano la ghiandola tiroidea
- valori di TSI, ovvero l’immunoglobulina tireostimolante, un anticorpo che mima la funzione del TSH, stimolando l’azione della tiroide.
Oltre ai comuni esami del sangue effettuabili in qualsiasi laboratorio di analisi, esistono altre procedure per aiutare nella diagnosi di una malattia della tiroide, tra cui:
- ecografia
- TAC, tomografia assiale computerizzata
- scintigrafia della ghiandola
- la captazione dello iodio radioattivo.